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Music, News, Video

DISRESPECTING

« What’s beef? Beef is when you need two gats to go to sleep
Beef is when your moms ain’t safe up in the streets »

« Cos’è il beef? Beef è quando hai bisogno di due pistole per riuscire a dormire
Beef è quando tua madre non è sicura per strada »

(The Notorious B.I.G.)

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera: Dissing, o Beef, è un termine di slang afroamericano derivante dalla parola disrespecting (non rispettare). L’utilizzo di questa espressione si è diffusa internazionalmente, anche nei paesi di lingua non anglofona, soprattutto in ambito musicale.

La prima volta che venne registrato il termine “diss” fu all’interno della canzone di LL Cool J intitolata “I Can’t Live Without My Radio”, nel 1985: “Some jealous knuckleheads might try to diss”.
Per quanto riguarda la musica hip hop, vengono definite diss song o diss track brani che hanno il principale scopo di offendere, prendere in giro o criticare una persona o un gruppo di persone specifiche. Tali canzoni sono generalmente il risultato delle dispute e delle rivalità che spesso intercorrono fra gli appartenenti al movimento hip hop, come quella fra Tupac Shakur e The Notorious B.I.G., fra Eazy-E e Dr. Dre, Nas e Jay-Z, fra la G-Unit e The Game.

L’esempio di dissing più celebre è probabilmente quello sopracitato tra The Notorious B.I.G. e Tupac Shakur che, con la famosissima Hit ‘Em Up, aveva ricoperto d’insulti il rivale.

La contesa si era trasformata in una faida tra i clan dei due artisti, culminata con la loro morte in due sparatorie. Un altro esempio storico di canzone di dissing è “The Bridge is Over” dei Boogie Down Productions nei confronti di MC Shan.


Anche in Italia, nel nostro piccolo ma splendido paese, abbiamo avuto le rivalità nel rap:

Dj Gruff vs J-Ax
Bassi Maestro vs J-Ax
Kaos One vs J-Ax
Fabri Fibra vs Weedo e Gemelli DiVersi
Fabri Fibra vs Vacca
Fabri Fibra vs Fedez
Inoki vs Gué Pequeno
Inoki vs Vacca
Inoki vs Salmo
Salmo vs Pino Scotto
Mondo Marcio vs Entics
TruceKlan vs Frankie hi-nrg mc

Per ultimi Fedez vs Marracash e Guè Pequeno … che letta così sembrerebbe una lotta impari.


Ma se il testa a testa è a colpi di hastag e video allora la lotta è aperta a tutti.

Prendendo da esempio questo ultimo diverbio cerchiamo di capire a chi serve tutto ciò, se vale davvero la pena cavalcare queste digital opportunities e se sono sempre e solo studiate a tavolino dalle case discografiche per aumentare la reciproca visibilità.

A differenza dei più famosi artisti di oltre oceano qui fortunatamente non girano pistole, morti e nemmeno irripetibili insulti alle madri. Si tratta di rinfacciarsi tramite il “casto” canale youtube delle reciproche scorrettezze, niente di più. Nonostante frequentino spesso comuni salotti tv, studi di registrazione e parterre di sfilate modaiole non sembra vogliano utilizzare il vecchio telefono per confrontarsi ma reputino più “fruttuoso” sfruttare la rete.

Parliamo però di “fenomeni” che non sembra abbiano bisogno di followers, ne hanno già tantissimi nel piccolo panorama italiano, e allora perchè accanirsi ad attirare l’attenzione su loro stessi esponendo queste sterili diatribe? Solo digital marketing?

Lo abbiamo chiesto ad un addetto ai lavori:

“Il siparietto attira-like mi ha divertito: escludo sia un’operazione studiata a tavolino – è evidente che quei video siano contenuti fatti “di pancia”, nati da pulsioni assolutamente spontanee. Non è un segreto che tra i due e l’altro ci sia vecchia ruggine e i due a mio avviso hanno tante, tantissime ragioni dalla loro.

Ritornando sinteticamente ai fatti: Il primo video mette a nudo l’incontinenza da social del “nuovo che avanza” che, fuori controllo e vittima di chissà quale luna storta, suo malgrado ha regalato una finestra di visibilità alla odiata controparte #epicfail

il video di risposta è stato diretto e scomposto: dall’hangover, grazie ad una veloce e divertentissima sequenza di immagini colorite, percorriamo a ritroso gli eventi ritrovandoci li, al cospetto dei due – uno di fronte all’altro. Scena che avrei immaginato si fosse svolta in uno scenario alla ghetto di Inglewood. E invece? Sono alla sfilata di stilistaX.
LA SFILATA!?!?!?  #fail

Infine il video da bordo piscina girato a chissà quale latitudine. Ha colto al volo l’occasione consapevole da subito del reach potenziale del beef. E vai con postura e location alla “Dogui” e un’imitazione sardonica e discutibile. Discutibile come la camicia. Ma assolutamente appropriata. #win

Ripeto, il siparietto mi ha divertito. Ma un po’ mi dispiace per loro – attori più o meno inconsapevoli di un brutto reality – dal sapore candito di cinepanettone”

 


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By TSW, 17 Gennaio 2017

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